Otto cose che non sai sul Gioco del Lotto

Otto cose che non sai sul Gioco del Lotto

Antonio Tortorello Blog

Sei pronto a scoprire otto cose che non sai sul Gioco del Lotto ?

1 – Si giocava già nell’Antica Roma

A Roma, durante i Saturnali di dicembre veniva estratto un numero tra i partecipanti alla lotteria. Si giocava su tavolette di legno.

2 – Così nacque la tombola

A Napoli il gioco si sviluppa grazie ai Borbone: è il futuro Carlo III di Spagna, nel 1735, a riorganizzare il Lotto cittadino. Le estrazioni si moltiplicano, passando da nove a diciotto nell’arco dell’anno. Le estrazioni vengono sospese del gioco nella settimana di Natale. La gente non gradisce affatto questa limitazione, e rimedia inventando la tombola.

3 – Così potevi vincere una casa

A Venezia, verso la metà del ‘600, veniva organizzata dal Consiglio dei Pregadi, una lotteria il cui montepremi era “un lotto” di immobili. La lotteria venne chiamata “Lotto del Ponte di Rialto”, e il montepremi complessivo aveva un valore vicino ai centomila ducati: una vera fortuna per l’epoca.

4 – Un aiuto concreto alle città

A Genova, ad esempio, il notevole successo del gioco del Seminario, a fine 500’ consentì alla città di affrontare il costo di 500 mila lire genovesi necessario per la fortificazione della città. A Milano, nel 1783, l’Imperatore Giuseppe II ordinò che il Lotto fosse amministrato direttamente dalla Regia Camera che doveva trattenere gli utili al fine di “meglio sistemare le Scuole per la gratuita o meno Istruzione della Gioventù del Popolo”.

5 – Così vennero completati Montecitorio e la Fontana di Trevi

Fu lo Stato Pontificio a legare saldamente il Lotto all’arte. La prime tracce, infatti, risalgono a fine Seicento quando Papa Innocenzo XII autorizzò a riversare le entrate del gioco del Lotto per il completamento di palazzo di Montecitorio, l’attuale sede della Camera dei Deputati italiana. Tra il 1732 e il 1737 furono spesi oltre un milione di scudi per la costruzione di importanti monumenti come la Fontana di Trevi o la facciata e il portico di S. Giovanni in Laterano a Roma.

6 –  La fortuna è una ruota che gira

Le “ruote”, le città in cui hanno luogo le estrazioni, tradizionalmente erano otto. Nel 1939 diventano dieci per l’aggiunta di Cagliari e di Genova, in omaggio alla città che al Lotto aveva dato i natali.

7 – A Napoli ogni occasione è buona

A Napoli, la gente scommette su tutto, sul sesso del nascituro, sulla morte del Papa, del sovrano e di ogni personaggio pubblico che appaia in pericolo di vita. Nel 1767, nel 1779, nel 1794, quando il Vesuvio erutta con particolare violenza, la gente sfila in processione dietro la statua di san Gennaro e consulta un libro fondamentale: la smorfia. Quasi un testo sacro. Si tratta di una collezione delle immagini notturne che giungono da Morfeo, la divinità del sonno e dei sogni, e dei numeri a ciascuna di esse associati.

8 – Scommettere sulla bellezza

Dal 1997 ad oggi anche con il contributo del Gioco del Lotto, oltre 1 miliardo e 800 milioni di euro, sono tornati all’antico splendore gli affreschi di Giotto nella Cappella degli Scrovegni di Padova, la Reggia di Venaria a Torino, il palazzo Ducale di Mantova e quello di Urbino, Palazzo Barberini e il Pantheon a Roma, la galleria Nazionale Umbra di Perugia, il teatro Petruzzelli di Bari, il teatro greco di Siracusa, la Pinacoteca Nazionale di Cagliari, il Complesso di Palazzo Reale di Genova, il Complesso di San Pancrazio di Cagliari, Castel Sant’Elmo di Napoli, il Palazzo della Triennale di Milano, La Galleria degli Uffizi di Firenze, le Gallerie dell’Accademia di Venezia e l’Archivio di Stato di Palermo

Fonte: www.huffingtonpost.it

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